“Quando Franz Brentano saliva sulla cattedra e si sistemava sul podio, là vi era tutta la filosofia che di solito si poteva ammirare in lui, in quel suo modo colmo di spirito, che si poteva esprimere mediante concetti, descrivere con astrazioni, e questa filosofia era molto più mirabile di tutto quello che Brentano stesso diceva; quel che egli avrebbe potuto dire veniva espresso nel modo in cui muoveva le braccia e le mani quando parlava, in cui teneva il foglio con gli appunti del discorso. Era un modo tutto particolare di muoversi che tendeva sempre a far fluire nel gesto, nel modo di tenere il foglio, qualcosa di importante e nello stesso tempo di indifferente. L’intera filosofia si esprimeva in questo gesto che, in un’ora di conferenza, assumeva le forme più svariate.
Franz Brentano è noto per aver fondato una psicologia in cui diverge da tutti gli altri psicologi, da Spencer, da Stuart Mill e da altri per il fatto di non aver annoverato la volontà tra le categorie psicologiche. Ora io conosco tutte le dimostrazioni e trattazioni che Franz Brentano fece a proposito di questa teoria. Nessuna agisce su di me in modo tanto convincente quanto il modo in cui egli teneva in mano il foglio; nel momento in cui faceva il gesto con la mano, con il braccio, la volontà scompariva da tutte le sue argomentazioni filosofiche e, mentre svaniva la volontà, il sentimento e l’idea si dispiegavano in maniera potente. Questa preponderanza dell’idea e del sentimento e lo svanire della volontà erano insiti in ogni movimento che faceva con la mano. Così, se scrivessi un articolo su di lui, lo dovrei intitolare: “La filosofia di Franz Brentano quale si manifestava nel movimento, nell’intero gesto”.
Rudolf Steiner, Euritmia una presentazione – O.O. 279 – Ed. Antroposofica, Milano